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Resezione trans uretrale della Prostata (TURP) – video

La resezione transuretrale della prostata (TURP) è un intervento endoscopico (non implica l’incisione esterna della cute) il cui scopo è risolvere l’ostacolo determinato dalla prostata allo svuotamento della vescica. È l’intervento maggiormente praticato nel Mondo e in Italia a questo scopo.

Indicazioni

• Iperplasia prostatica benigna sintomatica
• Neoplasia prostatica ostruente lo svuotamento vescicale non suscettibile di trattamento radicale che non ha risposto al trattamento ormonale.

Descrizione della tecnica

La resezione endoscopica della prostata consiste nell’asportazione della porzione più interna della ghiandola per via uretrale. Ciò è eseguito grazie all’utilizzo di uno strumento (resettoscopio) che applicando una particolare energia elettrica rimuove a “fette” il tessuto prostatico. La procedura è generalmente eseguita in anestesia loco-regionale o generale.
La maggior parte degli interventi dura tra 20 e 60 minuti. Dopo l’intervento viene applicato un catetere vescicale con sistema di lavaggio continuo della vescica.
In assenza di complicazioni il catetere è rimosso in media dopo 1-2 giorni. In assenza di complicazioni la degenza ospedaliera media è di 3-4 giorni.

Risultati

a) Sintomatologia: il miglioramento della sintomatologia è ottenuto nel 75-96% dei pazienti.

b) Risultati Obiettivi: la resezione transuretrale della prostata ottiene i migliori risultati obiettivi (aumento della forza del getto urinario, riduzione del residuo post-minzionale e riduzione dell’ostruzione) rispetto alle terapie alternative: miglioramento del flusso urinario massimo del 120-125% e riduzione del residuo post-minzionale del 70%.

c) Durata: le percentuali di efficacia del trattamento a lungo termine sono le più alte, rispetto alle terapie alternative: 5-15% di
ritrattamenti dopo 8 anni.

Effetti collaterali

• Eiaculazione retrograda.
• Dopo la rimozione del catetere i pazienti possono presentare lievi disturbi urinari che possono persistere per 1 mese.

Complicanze

L’emorragia con necessità di emotrasfusione si verifica nel 8,8% dei casi.
Le infezioni delle vie urinarie insorgono nel 15,5% dei casi, l’epididimiti (tumefazione dolente dell’epididimo) nell’1%.
La Sindrome da TURP (sindrome dovuta al riassorbimento del liquido di lavaggio che comporta confusione, nausea, vomito, disturbi nervosi ed instabilità circolatoria) si verifica nel 2-6,7% dei pazienti.
A distanza di tempo dall’intervento possono comparire le stenosi dell’uretra e le sclerosi del collo vescicale che si aggirano fra lo 0,5-9,7% e la cui risoluzione può richiedere un secondo intervento endoscopico (cervicotomia o uretrotomia o uretroplastica).
L’incontinenza urinaria, nei suoi diversi gradi, ha una incidenza del 0.1 -6 % circa. Essa è per lo più una incontinenza da “stress” ovvero si evidenzia allorchè si ha un brusco aumento della pressione endoaddominale (colpi di tosse, starnuti, riso, sollevamento di pesi). Raramente si tratta di un’incontinenza totale. Tale tipo di incontinenza è legata solitamente ad una lesione dello sfintere uretrale esterno e, a seconda della gravità, si potrà procedere alla sua correzione mediante interventi per via endoscopica o, in ultima analisi, con l’applicazione di protesi.

Sebbene sia stata riportata la comparsa di impotenza dopo l’esecuzione della TURP, l’unico studio comparativo tra pazienti sottoposti o meno ad intervento non ha rilevato differenti percentuali della sua insorgenza.

Attenzioni da porre alla dimissione

Alla dimissione è suggerito un periodo di vita morigerata (ridotto stress fisico, scarsa attività sessuale e/o sportiva, regime alimentare moderato, terapia antisettica urinaria, ecc.) e l’astensione dalle normali attività lavorative per periodo variabile tra i 7 e 21 giorni, in base alle condizioni associate e all’estensione della resezione e l’uso di lassativi.

turp4È suggerito di evitare lunghi tragitti in macchina e l’uso di cicli e motocicli. Normale deve essere l’introduzione di liquidi per bocca.

Controlli

Il programma di follow-up comprende l’esame colturale delle urine, il PSA, e la Flussometria con valutazione del Residuo.Bisogna assolutamente evitare qualsiasi sforzo addominale (es. durante la defecazione) per il rischio sanguinamento.

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