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Ernia inguinale

Il termine ernia indica la fuoriuscita di un viscere (cioè di un organo interno in una cavità corporea) o di parte di esso dalla cavità naturale che normalmente lo contiene.

Nello specifico, il termine ernia inguinale indica la fuoriuscita di viscere dalla porta erniaria localizzata nella regione inguinale.
Questa fuoriuscita può essere più o meno consistente e, nei casi più gravi, è chiaramente visibile come una grossa tumefazione localizzata a livello dell’inguine. Inizialmente la tumefazione può non essere visibile anche se è presente dolore.

L’ernia inguinale è una delle patologie più frequenti al mondo e colpisce prevalentemente gli uomini che ne soffrono da 7 a 10 volte di più rispetto alle donne.
Questa diversità è legata a differenze anatomiche relative al canale inguinale, una struttura anatomica simile ad un condotto che collega l’addome con l’esterno attraversando a tutto spessore la parete addominale.

Nell’uomo il canale viene attraversato da vasi e nervi diretti al testicolo omolaterale e risulta perciò molto più vulnerabile rispetto a quello femminile che è costituito soltanto dal legamento rotondo e da una estroflessione del peritoneo chiamata canale di Nuck.

Incidenza

L’ernia inguinale insorge soprattutto negli adulti di mezza, età ma può colpire anche bambini ed anziani.
Tra i vari tipi di ernia (al disco, iatale, crurale, ombelicale, diaframmatica ecc.) quella inguinale rappresenta la tipologia più diffusa (circa l’80% dei casi).
Sempre secondo la statistica, l’ernia inguinale insorge nella maggior parte dei casi sul lato destro del corpo, anche se spesso è bilaterale.

Anatomia

La parete addominale è formata da una solida impalcatura muscolare che con la sua azione trattiene e protegge gli organi contenuti nell’omonima cavità. Se tale funzione viene a mancare, per esempio a causa di un piccolo cedimento, la pressione intra-addominale tende a far uscire i visceri attraverso il punto di minor resistenza.
In questo modo viene a formarsi un piccolo foro attraverso il quale fuoriesce un tratto di viscere più o meno grande (ernia inguinale).

Sintomi

Se in alcuni casi l’ernia inguinale non dà particolari segni di sofferenza, in altre situazioni il dolore può essere insopportabile o comunque molto fastidioso (associato a sensazione di peso o di bruciore). L’entità del dolore aumenta se l’erniazione va a comprimere una zona ricca di terminazioni nervose.
Il riposo e in particolare lo stare distesi dopo aver ricercato la posizione più comoda fa passare i sintomi in maniera quasi immediata. Il dolore ricompare nell’alzarsi o non appena ci si rigira assumendo particolari posizioni.

La complicazione più grave è legata alla possibile compressione della parte di intestino fuoriuscita dalla breccia inguinale che può essere intrappolata e strozzata dallo stesso foro.
Il conseguente strangolamento dei vasi sanguigni è una complicanza piuttosto rara (compare in circa il 4 % dei casi), ma oltre a causare fortissimi dolori e vomito può portare a necrosi e perforazione con infiammazione di tutta la cavità addominale (peritonite).
Per questo motivo richiede un intervento chirurgico immediato.

Per giunta ogni successivo sforzo può allargare l’orifizio che si è venuto a creare favorendo la fuoriuscita dell’intestino in maniera sempre più cospicua. In questo modo se nelle fasi iniziali l’ernia coinvolge solo parzialmente il canale inguinale, mano a mano che la patologia si aggrava l’erniazione si allarga scendendo verso il basso fino ad arrivare, nell’uomo, alla fuoriuscita nel sacco scrotale.

Terapia

La formazione di un ernia non può più regredire spontaneamente e nessun farmaco può risolvere la patologia.

Il trattamento conservativo, utile quando l’intervento chirurgico è controindicato, prevede l’utilizzo del cinto erniario, un apparecchio ormai caduto in disuso. Eventualmente può essere utilizzato in attesa dell’operazione ma viene spesso consigliato l’utilizzo di apposite mutandine elastiche, sicuramente più confortevoli.

Se il problema è a rischio di peggioramento o particolarmente fastidioso l’unica soluzione è l’intervento chirurgico.
L’operazione si svolge generalmente in Day Hospital con anestesia loco-regionale e già dopo pochi giorni il soggetto può riprendere le normali attività quotidiane.
La chirurgia dell’ernia inguinale è ormai diventata un’operazione di routine dato che si tratta dell’intervento chirurgico più eseguito al mondo. Nella maggior parte dei casi si applica sottocute una piccola retina di materiale biocompatibile, che ha il compito di contenere l’ernia e rinforzare la parete addominale.

Prevenzione

La debolezza della parete addominale è in molti casi un fatto congenito che può essere influenzato dalla mancanza di esercizio fisico.
Sebbene le cause di insorgenza siano ancora oggetto di studio, particolari conformazioni del canale inguinale o della regione ombelicale possono predisporre il soggetto indipendentemente dall’età o dal tipo di attività lavorativa. In queste condizioni l’innata debolezza favorisce l’erniazione che può manifestarsi, per esempio, in seguito a stitichezza, sforzo fisico intenso, gravidanza, colpo di tosse, o un semplice starnuto.
Anche il sovrappeso o un marcato dimagramento possono favorire l’insorgenza della patologia.

La prevenzione dell’ernia inguinale prevede il mantenimento di un buon tono muscolare, in particolare dei muscoli addominali, obliqui, lombari e paravertebrali.

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