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Cistite in gravidanza

La cistite in gravidanza è un disturbo frequente e non deve essere  assolutamente sottovalutato.

cistite in gravidanza

Cistite in gravidanza cosa succede

Le Pazienti in gravidanza richiedono una particolare attenzione per la diagnosi ed il trattamento. La stessa gestazione infatti provoca delle alterazioni fisiologiche che possono favorire un’Infezione Urinaria, con successivo episodio di cistite in gravidanza.

Queste alterazioni fisiologiche, associate alla gravidanza sono:

  • Aumento delle dimensioni dei Reni;
  • Spostamento anatomico Antero-Superiore della Vescica;
  • Incremento della Funzionalità Renale;
  • Sovente Idroureteronefrosi bilaterale

Infatti è bene ricercare nelle donne in gravidanza la presenza di una Infezione Urinaria, questo perché l’incidenza di Cistite e di Pielonefriti acute nelle donne gravide risulta maggiore.

Nella letteratura scientifica, la Pielonefrite batterica, è stata storicamente associata a mortalità perinatale e a prematurità nel neonato.

Da qui sembra evidente l’importanza di ricercare nella donna gravida, la presenza o meno di una Infezione Urinaria anche asintomatica. Se presenti, bisogna trattarla con adeguate e mirate terapie mediche.

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Cistite: consigli generali

È bene, per tutti:

  • tenere l’intestino pulito (il ristagno delle feci favorisce la migrazione di batteri già presenti nelle feci verso la vescica);
  • bere ogni giorno una quantità (almeno un litro e mezzo) di acqua sufficiente a favorire la diuresi, le funzioni digestive e quelle intestinali;
  • evitare un consumo eccessivo di bevande troppo gasate. Esse sono ricche di anidride carbonica e possono quindi diminuire l’acidità dell’ambiente urinario favorendo la crescita batterica;
  • non trattenere l’urina per troppe ore. Svuotare bene la vescica ad ogni minzione;
  • non indossare indumenti intimi stretti, o in tessuto sintetico, o anche pantaloni troppo aderenti. Essi favoriscono il surriscaldamento dell’area addominale bassa e l’irritazione dell’apparato genitale esterno (condizioni favorevoli ai batteri);
  • è anche molto importante regolarizzare l’intestino. Questo attraverso una dieta ricca di scorie o, se necessario, a blandi lassativi. Motivo di questa raccomandazione è che la stipsi favorisce la moltiplicazione dei batteri fecali. I batteri fecali sono la sorgente primaria dell’infezione urinaria;
  • è utile adottare una dieta adeguata. Una dieta priva di spezie, insaccati, cibi conservati al fine di ristabilire una normale flora batterica. Effettuare un’igiene accurata usando semplicemente acqua e sapone neutro per evitare la contaminazione dei batteri fecali.

Per le donne

  • per i lavaggi intimi bastano acqua tiepida e poco sapone neutro;
  • educare presto le bambine ad un’igiene corretta e regolare della zona genitale (pulirsi con movimenti dall’avanti all’indietro e non viceversa, evitare l’utilizzo di spugne);
  • durante le mestruazioni e dopo l’attività sessuale, le misure igieniche vanno intensificate;
  • chi fa uso di assorbenti interni deve rinnovarli spesso durante il giorno e utilizzare quelli esterni durante la notte (tutto ciò che ristagna nella zona genitale può favorire la moltiplicazione dei germi);
  • è sconsigliato l’uso frequente di detergenti troppo aggressivi. Così come di spermicidi e di lavande vaginali che alterano la barriera protettiva naturale (pH acido) contro lo sviluppo di germi;
  • per molte donne il tormento di una cistite si presenta periodicamente a seguito di un rapporto sessuale. Il meccanismo sembra legato ad una peristalsi inversa dell’uretra (il tratto più esterno delle vie urinarie). In altre parole il rapporto sessuale scatena piccole contrazioni del condotto uretrale, ma in senso contrario a quello usuale. Essi vanno cioè controcorrente, dall’esterno all’interno, facilitando in tal modo la risalita dei germi. Per tale motivo è molto importante che la vescica venga svuotata subito dopo un rapporto sessuale.

 

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