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Tumore della Vescica

Il cancro della vescica si manifesta in due forme dal comportamento diverso: il tumore superficiale, più o meno circoscritto alla mucosa, quasi sempre di natura relativamente benigna, e il tumore di tipo invasivo che penetra in profondità, nella parete muscolare della vescica e risulta più aggressivo del primo. I tumori superficiali costituiscono l’80% di tutti i tumori della vescica. In caso di recidiva dopo la terapia, essi tendono chiaramente a trasformarsi in tumori maligni e a invadere la parete muscolare.

Incidenza

Questo tumore è in costante aumento nei Paesi industrializzati e rappresenta circa il 70% delle forme tumorali dell’apparato urinario e circa il 3% di tutti i tumori. Il picco di incidenza è compreso tra i 55 ed i 70 anni, con un incremento di incidenza all’aumentare dell’età ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne. L’incidenza di tale neoplasia negli USA è pari a circa 53.000 nuovi casi ogni anno e la mortalità ha mostrato una riduzione sostanziale. E’ più frequente nella razza bianca e nel sesso maschile. In Italia l’incidenza varia dal 19.4 al 24.6/100.000 maschi e dal 3.1 al 3.2/100.000 nelle femmine. La speranza di vita a 5 anni dalla diagnosi è migliorata. Nelle donne affette da tumore alla vescica la sopravvivenza a cinque anni è del 78% (Fonte: Rapporto AIOM”I numeri del cancro in Italia 2017″).

Aggornamento: Secondo l'ultimo rapporto di "I numeri del cancro 2020" nel 2020 ci sono stati  25. 492 nuovi casi e questo tumore continua ad essere tra i 4 tumori più diffusi tra la popolazione maschile over 50. Il 15%  uomini e il 5%  donne sono la proporzione di persone che vivono dopo una diagnosi di tumore.

Eziologia

I principali fattori di rischio per il carcinoma della vescica sono:
• Storia familiare di tumore delle vie urinarie
• Età
• Sesso maschile
• Esposizione cronica a sostanze cancerogene, quali benzidina, diaminofenile, 4-nitrodifenile (lavoratori dell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio)
• Fumo
• Calcolosi vescicale
• Farmaci antiblastici (ciclofosfamide)
• Infezioni parassitarie da Bilharzia e Schistosoma haematobium (frequenti nel Medio Oriente ed in Egitto).
• Virus: papilloma

Anatomia Patologica

Le neoplasie vescicali possono originare in qualsiasi punto dell’organo:
– Pareti laterali (47%)
– Trigono (21%)
– Parete posteriore (8%)
– Cupola (6%).

Da un punto di vista istologico si distinguono:
• Carcinomi a cellule transizionali (90% dei casi). Questi possono presentarsi in forma papillare (75%), piatta o nodulare.
• Carcinomi epidermoidi (7%)
• Adenocarcinomi (2% dei casi), più frequente a livello della cupola vescicale
• Carcinoma squamoso (1% dei casi)

Sintomi

La fase iniziale risulta spesso assolutamente asintomatica. I sintomi con cui si può presentare il tumore della vescica sono comuni anche ad altre malattie che colpiscono l’apparato urinario: presenza di sangue nelle urine, la formazione di coaguli, sensazione di bruciore alla vescica quando si comprime l’addome, difficoltà e dolore a urinare, maggior facilità a contrarre infezioni.
Con la progressione della malattia questi disturbi possono diventare importanti.
Il tumore della vescica si può diffondere localmente e a distanza per via linfatica, dapprima ai linfonodi e, successivamente, ai polmoni (24% dei casi), al fegato (21%) e alle ossa (6%).
Purtroppo, non sempre il suo comportamento è prevedibile.

Prevenzione e Diagnosi Precoce

Allo stato attuale, non esistono programmi di screening o metodi di diagnosi precoce considerati scientificamente affidabili.
Valgono le misure di prevenzione legate alle abitudini di vita, in particolare la rinuncia al fumo e al consumo regolare di analgesici e l’adozione di una dieta sana ed equilibrata.
Per quanto riguarda la diagnosi precoce la presenza di sangue nelle urine è un segnale d’allarme di particolare gravità che va subito riferito al medico per accertarne le cause.
Nel caso vi sia un sospetto di cancro alla vescica le procedure diagnostiche si basano sull’ecografia, l’urografia e la TAC, sulla risonanza magnetica, su metodi di tipo endoscopico (cistoscopia) che permettono di prelevare campioni di tessuto che verranno poi analizzati al microscopio, sulla ricerca di cellule tumorali nelle urine. Per valutare l’eventuale presenza di metastasi può essere utile la scintigrafia ossea.

Terapia

I tumori superficiali della mucosa (non infiltranti) possono essere in genere asportati con un intervento endoscopico per mezzo di uno strumento introdotto nella vescica attraverso l’uretra (resezione trans uretrale, TURB). Se un tumore maligno penetra invece nella parete muscolare o in caso di rapida crescita di un tumore superficiale, si ricorre alla cistectomia (asportazione dell’organo) parziale o totale, a seconda dello stadio e del tipo di tumore.
Sono oggi molto diffusi gli interventi combinati, che utilizzano, in combinazioni varie, chirurgia, chemioterapia e radioterapia.
Nel carcinoma in situ, per evitare che la malattia si ripresenti, si pratica un trattamento locale con il bacillo di Calmette-Guerin (lo stesso che provoca la tubercolosi ma inattivato) che, depositato sulle lesioni direttamente nella vescica, ne provoca l’eliminazione.
Nel tumore della vescica in fase avanzata l’approccio terapeutico è invece di tipo polichemioterapico (chemioterapie combinate).
Diversi farmaci si sono infatti dimostrati attivi contro il tumore della vescica.

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